IL CANE CON UNA CASA SULLA TESTA
Un giorno come tanti, un simpatico e sveglio bambino dai rossi capelli che viveva in una grande città, aveva incontrato lungo una via un cagnetto bassotto di colore fulvo il quale, cosa alquanto strana, portava sopra la sua testa, una piccola casetta.
“Gli ho chiesto dove andava”
La risposta del cagnolino era stata un incomprensibile e sonoro BLA BLA BLA BLA.
“Io non ho capito: non parliamo la stessa lingua”
Inizia così la simpatica storia di questi due strambi protagonisti, che insegna ai bambini l’importanza dell’amicizia e della solidarietà, accettando anche chi è diverso e parla una lingua che non è la nostra. E se una casa sulla testa può diventare la ricerca di un tetto e di un posto dove poter fare ritorno perchè ci aspetta chi ci ama, chi condivide con noi la stessa vita e la stessa casa, allora davvero nessun posto è come casa anche se si trova sulla testa di un cane.
“Ora la mia casa è anche la sua. E stiamo bene così”
“Il cane con una casa sulla testa” Clichy, 2016, di Ingrid Chabbert, illustrata da Barroux.