
19/01/15: l’Assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli annuncia che sta lavorando alle “tariffe family”!
Finalmente qualcosa sta forse per cambiare nelle tariffe del trasporto pubblico per le famiglie di Napoli!
L’Assessore alle Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità del Comune di Napoli, Mario Calabrese, afferma oggi in un nota che “sono allo studio” (queste parole ci fanno ben sperare!) le seguenti questioni:
– l‘ampliamento della fascia di età gratuita (ad oggi 0-5)
– l’eliminazione del limite di un solo bimbo gratis a genitore per gli 0-5
– l’ introduzione di “tariffe familiari”
L’attuale situazione tariffaria, rimasta immutata anche dopo il recente “pensionamento” di Unico Campania, ci è sempre sembrata ingiusta.
Ne hanno parlato anche altri genitori di Napoli.
Perché un bambino delle elementari (6-10 anni) non paga il biglietto sui mezzi pubblici a Milano e a Roma…. e a Napoli (e in Campania) sì?
Perché qui se io viaggio con due bimbi piccoli (sotto i 6 anni) uno deve pagare… e nel resto d’Italia no?
E’ così da anni e i nuovi biglietti potevano essere un’occasione per cambiare le cose.
Fino al 2014, inoltre, non c’era una regola unica tra metro, funicolare e bus. Un vero caos: in particolare per la Metro 2 (regionale) non c’era se non una specie di regolamentazione non scritta (per lo meno io non l’ho mai trovata ma i bigliettai mi assicuravano che era così), ossia gratis sotto i 100 cm (3-4 anni!).
Da gennaio 2015 il nuovo sistema tariffario regionale ha unificato il sistema delle agevolazioni tariffarie, aspetto positivo questo, ma l’ha realizzato estendendo anche alla metro 2 le misure ANM di cui sopra.
Sono quindi partite molte mail, anche da “Napoli Per Bambini”, per sollecitare l’Assessore Regionale Vetrella sulla questione.
Non so se agli altri sia arrivata risposta, a me no.
L’Assessore al Welfare (ossia Politiche Sociali) del Comune di Napoli, Roberta Gaeta, invece, ha inoltrato la nostra mail, appoggiando questa causa delle famiglie di Napoli presso l’Assessorato comunale alle Infrastrutture, che proprio oggi ha comunicato la nota.
Forse abbiamo contribuito a fare presente la questione? ci piace pensarla così 🙂
Ma l’importante non è questo: è che qualcuno sta ascoltando la voce dei più piccoli, le Istituzioni non sono sempre sorde e mute come le si dipinge, si vuole forse contribuire ad educare sin da piccoli alla mobilità sostenibile, incentivando un risparmio economico per le famiglie, che può a sua volta tradursi in un beneficio per la salute di tutti!
Ora aspettiamo (incrociando le dita!) che i lavori dell’Assessorato del Comune di Napoli arrivino a buon fine: le cose potranno così cambiare, ma solo per il Comune di Napoli finché l’Assessore Regionale non si muoverà nella stessa direzione.
E naturalmente ci auguriamo che le metro e i bus passino sempre più frequentemente! 😉
Quel che mi stupisce è che sia Calabrese a scrivere “ci stiamo lavorando” e non Vetrella… Il Regolamento è unico per tutta la Campania… equipararci a Milano, Torino o Roma o adottare soluzioni come quella di Bologna potrebbero contribuire a ridurre l’uso del mezzo privato da parte dei genitori.