Valeria Solesin mi aveva scritto due anni fa su questo blog. Poco dopo incontró e intervistó alcune mamme di Napoli sul suo argomento di dottorato, la genitorialità e la possibilità di conciliare famiglia e lavoro per le donne: un figlio o due? confronto tra Italia e Francia.
Mamma Eli ci ha scritto che è lei l’italiana uccisa al Bataclan. L’ha riconosciuta lei perché era fra le mamme intervistate all’epoca e chissà se oltre lei Valeria aveva incontrato e intervistato anche altre mamme napoletane (nel post su facebook si erano rese disponibili a incontrarla anche Fatima e Alessandra). Scrive Eli:
“Valeria Solesin, la dottoranda veneziana uccisa al Bataclan di Parigi venerdì sera, aveva scritto due anni fa su questo blog alla ricerca di giovani genitori da intervistare nell’ambito delle sue ricerche di dottorato, dedicate alla conciliazione tra lavoro e famiglia in un confronto tra Italia e Francia. Ci eravamo volentieri lasciati intervistare da lei un pomeriggio a casa nostra a Napoli e avevamo trovato le sue ricerche davvero interessanti. Ci dispiace tantissimo che non sia riuscita a portarle a termine. Ringraziamo il blog di Laura per averci fatto conoscere, seppur brevemente, una ragazza così in gamba. “
Scrive anche Alessandra di Mammamà:
“Valeria Solesin aveva contattato anche mammamà e intervistato alcuni di noi.
Ricordo l’incontro a casa, lunghissimo e piacevole. Poche domande e una gran voglia di ascoltare.
Ci diede la possibilità di fermarci e riflettere su di noi, con una delicatezza straordinaria.
La ricordiamo con affetto e gratitudine, pur sapendo che nessun ricordo e nessuna parola in questo momento possono alleviare il dolore dei suoi cari e dare un senso a quanto accaduto.”
Avrei voluto leggere un giorno il nome di Valeria accanto al titolo della sua ricerca di dottorato, il cui interessantissimo assunto traduco sotto: è il mio omaggio a lei.
Quando mi contattò confesso l’ho un po’ invidiata, libera e bella a Parigi, a intervistare noi qui a fare le mamme e a sentirci per la maggior parte di noi perennemente inadeguate tra famiglia e lavoro; mi sono venuti in mente i lontani anni del mio Erasmus. Stasera non riesco a togliermi da dosso una tristezza infinita. Mi auguro che il mio messaggio, con quello di Eli che ho scritto sopra, possa arrivare a chi le voleva bene e possa essere per loro una piccola lieve carezza. Speriamo tutti che arrivi presto un mondo di pace, quello per cui si era battuta la stessa Valeria nei suoi anni con Emergency.
Argomento di ricerca di Valeria Solesin, Paris I.
Uno o due figli ? Analisi dei determinanti della fecondità in Francia e in Italia.
Francia e Italia sono due paesi che si contrappongono per quanto riguarda la fecondità e l’attività femminile. L’indice congiunturale di fecondità è di 2 figli per donna in Francia contro 1,4 in Italia. Riguardo il tasso di impiego femminile, esso è superiore alla media europea nel primo stato, ma inferiore nel secondo. Alla luce di tali differenza, un confronto dei comportamenti di fecondità tra questi due paesi si rivela interessante. Si tratterà di studiare l’impatto di una prima nascita sull’attività delle donne per interessarsi in seguito delle intenzioni di fecondità nella coppia che ha già un bambino. Per fare ciò, ricorreremo a un approccio nello stesso tempo quantitativo (a partire dalle ricerche Generations and Gender Survey, Familles et Employeurs per la Francia e Indagine Campionaria sulle Nascite per l’Italia) e qualitativa, attraverso interviste a coppie francesi e italiane al fine di indagare la questione della conciliazione famiglia-lavoro.
Gli articoli del GAZZETTINO DI VENEZIA.
O cavolo. Sai da ieri mi tormentava la familiarità del nome (peraltro particolare) che legavo appunto alle storie di mammitudine. Un po’ per pusillanimità non sono andata a scavare nei ricordi “elettronici”. Sono molto triste.
Grazie Laura per questo post. Ricordo il garbo e la simpatia di Valeria e vorrei poter leggere i risultati, seppure parziali, delle sue ricerche che tanto ci riguardano. Un abbraccio alla famiglia di Valeria e al suo ragazzo se ci leggeranno…